La scuola moderna o sia La maestra di buon gusto, Venezia, Fenzo, 1748

Vignetta Frontespizio
 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 ROSMIRA e DORALBA
 
 Doralba
 Tacete...
 Rosmira
                   Ma degg’io?
 Doralba
                                            Sì ben dovete,
 stabilito che sia,
605farvi la sposa.
 Rosmira
                            E voi
 pretenderete dunque
 della mia libertà farvi tiranna?
 Ed io per compiacervi
 dovrò sacrificarmi
610ad un uom così vecchio e difettoso?
 Doralba
 Non avete giudizio,
 egli è ricco e ciò basti;
 quest’è il solo pensier che tocca a noi.
 Rosmira
 Ma prendetelo voi.
 Doralba
615Io non cerco marito.
 Rosmira
                                        E pur Ergasto
 vi piacerebbe.
 Doralba
                             A me? Mi meraviglio
 ma trovar non potria
 congiontura migliore della mia.
 Rosmira
 Credo però ch’ei non vi pensi punto.
 Doralba
620Casca morto di me.
 Rosmira
                                      Vi lusingate,
 altrove son diretti
 i suoi sguardi, i sospiri
 e leggo nel suo volto
 ciò che gli sta nel cor.
 Doralba
                                         Brava dimolto!
625Ora non più parole,
 a Belfior v’ho promessa,
 il mancarli sarebbe inconvenienza.
 Rosmira
 E perdere dovrò chi tanto adoro
 per unirmi a costui? No che il mio duolo
630giunto allora all’eccesso
 m’ucciderebbe nel momento istesso.
 
    Non voglio all’idol mio
 mancar di fé giammai;
 ah che chiudendo i rai
635saprò adorarlo ancor.
 
    L’ultimo estremo addio
 io gli darò morendo;
 l’amo fedel e intendo
 fido serbargli il cor.
 
 SCENA II
 
 DORALBA
 
 Doralba
640Fremi pure a tua voglia,
 di Belfior ti vuo’ sposa e liberarmi
 così d’una rival. Allor che Ergasto
 perduta abbia la speme,
 forse che gradirà di questo core
645la viva fiamma e il mio cocente amore.
 
    Per me troppo è ingiusto amore
 ma son dolci le sue pene
 e costante al caro bene
 vo’ serbargli fedeltà.
 
650   Vol che peni questo core
 il rigor d’averso fato
 ma pietoso e alfin placato
 forse un dì si renderà.
 
 SCENA III
 
 Galleria.
 
 DRUSILLA e LINDORO
 
 Lindoro
 Credetimi Drusilla
655che quella mia cugina
 quasi pianger mi fa. Trovai Lesbino,
 parlai per essa e par che sia pentito
 d’aver promesso d’essergli marito.
 Drusilla
 Ei n’ha ragion, quel vecchio di Belfiore
660vuol maritar la figlia
 senza darle la dote. Al giorno d’oggi,
 credimi, non è in uso
 le figlie maritar per il bel muso.
 Voglion esser quattrini in quantità.
665Ricchezza e non beltà si stima adesso,
 un tempo il nostro sesso
 era più rispettato;
 ora sono le donne a bon mercato.
 Lindoro
 Io peraltro fo stima
670di voi, non della dote.
 Drusilla
                                          Eh scioccarello
 non diresti così, se tu provasti
 meco i giorni infelici,
 son la fame e l’amor due gran nemici.
 Buon per noi che il tuo zio
675fa il tuo negozio e il mio.
 Lindoro
                                               Sì dite bene,
 credo sia doppia pena
 aver la sposa e non aver da cena.
 Drusilla
 Vanne, mandami qua le mie ragazze.
 Vuo’ divertirmi un poco,
680voglio farle cantar.
 Lindoro
                                     Siete una donna
 in tutto saggia e destra
 ma nell’innamorar siete maestra.
 
    Siete furba, siete scaltra,
 ne sapete più d’ogn’altra.
685Chi lo sente, chi lo sa
 bravo, bravo mi dirà. (Parte)
 
 SCENA IV
 
 DRUSILLA e poi BELFIORE
 
 Drusilla
 Gli è ver, so il fatto mio;
 certo l’accordo anch’io;
 ma si san contenere i spirti accorti
690più delle bocche strette e i colli torti;
 questo è lo stil ch’ho in uso;
 non domando, non dono e non ricuso.
 Belfiore
 Si può venir? (Di dentro)
 Drusilla
                             Padron signor Belfiore,
 venga pur, mi fa onore.
 Belfiore
                                             Io non vorrei
695cotante cerimonie,
 vuo’ che andiamo alla buona,
 fra noi non ci è padrone né padrona.
 Drusilla
 Fo il mio dover. (Fa una riverenza)
 Belfiore
                                 Eh via con quest’inchini,
 io non stimo le smorfie ma i quattrini.
 Drusilla
700E pure al giorno d’oggi
 le riverenze e i titoli
 più del dinar si stimano.
 Vi son di quei che mangiano
 a desinar pochissimo
705e si sazian col titol di lustrissimo.
 
    Per le strade ognor si sente
 illustrissimo di qua,
 illustrissimo di là
 ma la fame li tormenta,
710ma si stenta e non si sa.
 
 Belfiore
 Orsù, risoluzione,
 mi piace il vostro spirito,
 io non parlai per gioco.
 Su datemi la mano.
 Drusilla
                                       Adaggio un poco.
715Così tutto ad un tratto?
 Vuo’ che prima facciam un qualche patto.
 Belfiore
 Dite su che v’ascolto.
 Drusilla
 Sapete, io non ho dote.
 Belfiore
 Lo so ma non importa.
 Drusilla
720Voi siete un po’ vecchietto.
 Belfiore
 Sì, ma senza difetto.
 Drusilla
 La morte può venire.
 Belfiore
 Tutti dobbiam morire.
 Drusilla
 Ma se morite voi, che farò io?
 Belfiore
725Vi farò donazion di tutto il mio.
 Drusilla
 Va ben ma doppo morte
 non la potrete far; fatela adesso.
 Belfiore
 Gran drittura del sesso!
 Dunque tutto interesse è il vostro amore?
 Drusilla
730Caro signor Belfiore,
 la donna ama ed apprezza
 o gioventù o richezza;
 se giovine non siete...
 Senza che parli più voi m’intendete.
 Belfiore
735Cara, avete ragione,
 vi farò donazione,
 tutto a voi lascierò l’argento e l’oro.
 Drusilla
 (Ed io lo goderò col mio Lindoro).
 Belfiore
 Ma chi è quella fanciulla
740che viene a disturbarci?
 Drusilla
 È una brava scolara
 che oltre il ricamo anche la solfa impara.
 Belfiore
 Voi gl’insegnate il canto?
 Drusilla
 Sì signor, sì signor.
 Belfiore
                                      Siete un incanto.
 
 SCENA V
 
 LAURETTA e detti, poi NINETTA
 
 Lauretta
745Eccomi a’ vostri cenni.
 Drusilla
 Cara la mia Lauretta,
 cantatemi un’arietta,
 su via fatevi onore
 alla presenza del signor Belfiore.
 Belfiore
750Sì, la mia ragazzota,
 cantate con bravura.
 Drusilla
 Che poi vi donerà qualche freddura.
 Lauretta
 Signore, io non ne so,
 farò quel che potrò.
755Professora non son ma dilettante
 e sono principiante.
 E poi farò con voi la scusa usata,
 io non posso cantar, son raffreddata.
 
    Lungi da questo core
760barbaro ingrato amore.
 Fugo gl’acuti strali,
 pace sol bramo al cor.
 
    So che l’amor tiranno
 solo è cagion d’affanno,
765no che provar non voglio
 d’un barbaro il rigor.
 
 Belfiore
 Brava, brava, fanciulla,
 vi vorrei regalar ma non ho nulla.
 Lauretta
 Signor io vi ringrazio.
770Per or mi basta d’essere lodata
 ma quando sarò grande
 vorrò esser al certo ben pagata.
 Belfiore
 Canta assai di buon gusto;
 con il tempo farà di gran fortune.
 Drusilla
775Eh signor, con il canto
 può far poca fortuna.
 Se non avrà bel viso,
 se non sarà vezzosa ed avvenente,
 tutta la sua virtù non varrà niente.
 Belfiore
780E questa picinina
 che cosa vien a far?
 Drusilla
                                      Canta ancor ella
 ed ha spirito molto.
 Belfiore
                                       Oh questa è bella.
 Ninetta
 Son qua, che mi comanda
 la signora maestra.
 Drusilla
                                      Io bramerei
785che mi diceste un’aria
 col suo recitativo.
 Ninetta
                                   Volentieri.
 Io non sono di quelle
 che si fanno pregar, sapia o non sapia.
 Sol d’obbedir mi vanto.
790Voi volete che canti? Ed io vi canto.
 Belfiore
 Oh che spirto! Oh che spirto!
 Canta anch’essa il contralto?
 Ninetta
                                                      Io son soprana,
 per servirla signor.
 Belfiore
                                      Pare una rana.
 Drusilla
 Animo, in positura.
 Ninetta
795Eccomi pronta a far la mia figura.
 
 Idolo mio diletto
 ardo per te d’affetto,
 per te dolce tesoro
 peno, languisco e moro.
800Ahimè così tiranno,
 tu non curi il mio duol, sprezzi l’affanno?
 Ma vanne, alma crudele,
 va’ tra le belve ircane,
 furia, barbaro, cane.
805Stelle, chi mi conforta?
 Ahi che pena! Che duolo! Ahimè son morta.
 Ma qual morte è la mia?
 Morir per un amante è gran pazzia.
 Meglio mi par sarebbe
810vivere un poco ancora
 e gli omini mandar alla malora.
 
    Che bel contento,
 che bel diletto,
 senza il tormento
815che cruccia il petto,
 goder in pace
 la libertà.
 
    Chi vive amante
 pena e sospira,
820che un cuor costante
 più non si dà.
 
 Belfiore
 E viva, e viva, io vi prometto e giuro
 che ricchezze farà; ne son sicuro.
 Drusilla
 Ed io vi torno a dire
825come di sua sorella
 che ricchezze farà, se sarà bella.
 Belfiore
 Purtroppo è ver; nel mondo
 v’è questo pregiudizio
 che più della virtute alletta il vizio.
 Drusilla
830Se volete sentir...
 Belfiore
                                  Per dirvi il vero,
 piacionmi le ragazze e il loro canto
 ma più assai mi consolo
 quando sono con voi da sola a solo.
 Drusilla
 Ma sì presto signor...
 Belfiore
                                         Via, conclusione.
835Andiamo a far rogar la donazione.
 Drusilla
 Vengo subito, andiamo.
 Ragazze qui restate anche un pochino.
 Divertitevi pur per il giardino.
 (Mi preme di tirar il vecchio in rete).
840Signor quando volete.
 Belfiore
                                           Eccomi pronto,
 se Drusilla è mia moglie, oh me beato! (Parte)
 Drusilla
 Chi non si sa aiutar muore annegato. (Parte)
 
 SCENA VI
 
 LAURETTA e NINETTA
 
 Lauretta
 Sorella, che volete che facciamo?
 Ninetta
 È meglio che cantiamo.
 Lauretta
845E che cosa cantar?
 Ninetta
                                    Qualche duetto.
 Lauretta
 Senza compagnatura?
 Ninetta
                                           E cosa importa?
 Noi siam ragazze alfine
 e vi sarà qualche virtuosa vecchia
 che mostra di saperne e canta a orrecchia.
 Lauretta
850Dunque a orrecchia cantiamo.
 Chi ci sente lo sa; non ne sapiamo.
 
    Spietato, oh dio, non tanto rigor,
 oh dio, che pena, che rio dolor!
 
    Non v’è più crudele, crudele di te,
855non v’è più fedele, più fido di me.
 
    Va’ tra l’ircane belve, barbaro traditor,
 va’ tra le crude belve, esercita il tuo rigor.
 
    Intanto io vado, io vado a morir.
 
 SCENA VII
 
 Camera in casa di Doralba.
 
 ROSMIRA, DORALBA e poi ERGASTO
 
 Doralba
 Al certo dunque ricusar volete
860Belfior per vostro sposo?
 Rosmira
 Sempre farò così.
 Doralba
                                   Se lo perdete,
 lieta nel suo dolor voi non sarete.
 Rosmira
 Essercitate meco
 la vostra crudeltà, non mi spaventa.
865Mi chiuderò dentro un romito albergo,
 abbraccierò la morte
 pria che prender Belfiore per consorte.
 Dove sei, madre mia?
 Se tu vedessi come
870si tratta la tua figlia abbandonata!
 Ergasto
 Vengo, o Doralba... Ma perché Rosmira
 versa pianto e sospira?
 Doralba
 Già sposa di Belfiore
 piange solo perché lasciar mi deve.
 Rosmira
875Anzi...
 Doralba
               Non più.
 Ergasto
                                  Rosmira
 consolatevi pur.
 Rosmira
                                Ch’io mi consoli?
 Come farlo poss’io,
 se perdo...
 Doralba
                      Or via partite
 e tanta debolezza nascondete.
 Rosmira
880Partirò ma contenta non sarete.
 
 SCENA VIII
 
 DORALBA ed ERGASTO
 
 Ergasto
 Doralba, e pur comprendo
 l’affanno di Rosmira, all’aborrito
 imeneo di Belfior voi la sforzate.
 Ah perché la negate
885a me che sì l’adoro? Ah sospendete,
 eccomi al vostro piede.
 Doralba
                                            Oh dio sorgete!
 (Intenerir mi sento).
 Ergasto
 Sospendete o signora
 per qualche tempo almen questi sponsali.
890Questa grazia dimando.
 Doralba
                                              (Ei mi ricerca
 Rosmira in guisa tal che più non posso
 a lui negarla). Io sentirò Belfiore,
 s’egli sarà contento
 di cedervi Rosmira, allora, oh dio!
895(dirlo non so) sarò contenta anch’io.
 Ergasto
 Qual ricompensa mai...
 Doralba
 Potevi del mio core...
 Basta... Nol so... Sempre fu cieco amore.
 Ergasto
 Ma Doralba perdona,
900par che dagli occhi scenda
 a te furtivo il pianto.
 Che t’affligge? Che fia?
 Doralba
                                             Nol so ma sento
 una incognita forza
 che a lagrimar m’astringe. Io non vorrei,
905invece di dolore,
 che fosse il pianto mio pianto d’amore.
 
    Se lagrimar mi vedi
 pianto sarà d’amore,
 non viene dal dolore
910ma rende a me piacer.
 
    Celar mi sia permesso
 quel che nascondo in seno.
 Ei m’intendesse almeno,
 che allor gradir mia fiamma
915sarebbe il mio piacer.
 
 SCENA IX
 
 ERGASTO solo
 
 Ergasto
 Io ti ringrazio amor. La tua catena
 or mi diventa cara
 se mi cangi in piacer la pena amara.
 
    In questo sen contento
920sento brillare amor
 e il languido mio cor
 ritorna in pace.
 
    Dopo un crudel tormento,
 doppo il più rio penar
925la calma ritrovar
 consola e piace.
 
 SCENA X
 
 DRUSILLA, poi BELFIORE
 
 Drusilla
 Ecco qui; carta canta e villan dorme.
 Benedetto notaro!
 Fatt’ha la donazione a modo mio.
930Crede Belfiore che serva
 sol doppo la sua morte ed io se voglio
 con questa donazion oggi lo spoglio.
 Chi fingere non sa non val un cavolo,
 noi donne ne sapiam più assai del diavolo.
 Belfiore
935Dove siete Drusilla,
 dove mai vi cacciate?
 Sul più bel m’impiantate?
 Drusilla
                                                   Eccomi qua.
 Belfiore
 Non mi fate penar per carità.
 Drusilla
 Ma da me che volete?
 Belfiore
940Cara, voi lo sapete,
 stringervi fra le braccia
 col nodo marital. La donazione
 fatta per questo v’ho.
 Drusilla
                                         (Quanto è minchione!)
 Per far i matrimoni
945vi voglion testimoni,
 altre solennità voglionvi ancora.
 Non si può far per ora.
 Belfiore
                                            Ed io mi sento
 struggere per la pena ogni momento.
 Drusilla
 Cancaro! Siete vecchio
950ma avete del gran foco...
 Siate più buono ed aspettate un poco.
 Belfiore
 Ma se aspettar non posso,
 ma se ho l’inferno adosso,
 se mi sento abbrucciar...
 Drusilla
                                               Uh poverino!
955Acqua fresca, acqua fresca.
 Belfiore
                                                   Eh vi vuol altro.
 Drusilla
 E che mai vi vorria per consolarvi?
 Belfiore
 Stringere il matrimonio ed abbracciarvi.
 Drusilla
 Voi mi amate da ver?
 Belfiore
                                          Creppo per voi.
 Drusilla
 Sospirate per me?
 Belfiore
                                     Divento matto,
960smanio, peno, deliro.
 Drusilla
                                         (Io niente affatto).
 Belfiore
 Ma voi per me che fate,
 mi amate o non mi amate?
 Drusilla
                                                    Io mi dileguo,
 come la neve al sol, la cera al foco,
 mi sento a poco a poco
965mancar il cor nel petto.
 Caro il mio bel vecchietto,
 amo, credete a me,
 peno anch’io per amor (ma non per te).
 Belfiore
 Dunque, se voi mi amate ed io vi adoro,
970che facciamo noi qui belli e impalati?
 Eh andiam.
 Drusilla
                         Dove?
 Belfiore
                                        A sposarsi.
 Drusilla
                                                              È ancora presto.
 Belfiore
 Creperò se si tarda.
 Drusilla
                                       (Il ciel volesse).
 Belfiore
 Ohimè non posso star, convien che vada.
 Drusilla
 Vadi signor (e crepi per la strada).
 Belfiore
 
975   Visetto bello amabile,
 ohimè non posso più,
 mi sento venir su
 un certo no so che,
 vorrei mio ben con te...
980So che m’intendi già.
 
    La pena mia insoffribile
 più tollerar non so,
 via cara se si può,
 via ditemi di sì,
985più vivere così
 Belfiore non potrà.
 
 SCENA XI
 
 DRUSILLA, poi LEONORA, poi BELFIORE
 
 Drusilla
 Giovinotti, vedete
 come i vecchi da noi trattati sono.
 Finché godete il dono
990di bella gioventù, sposa cercate,
 che se voi aspettate
 a maritarvi con il pel canuto
 piangerete il bel tempo invan perduto.
 Leonora
 Eh signora maestra mia padrona,
995favorisca di grazia. Ho inteso dire
 un certo non so che. Di sincerarmi
 son venuta a pregarla.
 Drusilla
 Io son pronta, signora, a sincerarla.
 (Questa frasca mi punge).
 Leonora
                                                  Un certo fatto
1000raccontato mi fu ma non lo credo.
 Diconmi che mio padre
 senza alcuna ragione
 faccia a lei donazione
 ma ciò creder non puote il mio pensiero.
 Drusilla
1005Eh lo creda, lo creda, è vero, è vero.
 Leonora
 Come? Dispone il padre
 con danno della figlia?
 Chi a far ciò lo consiglia?
 Drusilla
                                                Il proprio core.
 Leonora
 Dite più tosto il vostro finto amore.
1010Tutto so signorina;
 ma inanzi domattina
 domanderò giustizia,
 scoprirò la malizia
 e mio padre saprà che il suo tesoro,
1015lui fingendo d’amar, ama Lindoro.
 Drusilla
 Non è vero; mentite,
 non fingo come voi semplicità.
 Ma il padre lo saprà.
 Saprà che quel visetto modestino,
1020fingendo amar la scola, ama Lesbino.
 Leonora
 Tutta vostra bontà, son fatta destra
 sotto l’abilità di tal maestra.
 Drusilla
 Povera semplicetta,
 tu ne sai più di me?
 Leonora
                                        Ma io non rubbo
1025la robba altrui, per far la mia fortuna.
 Drusilla
 A me questo? Cospetto della luna!
 Io non so chi mi tenga
 non ti faccia provar lo sdegno mio
 con queste mani.
 Leonora
                                  Eh, ho le mani anch’io.
 Drusilla
1030Temeraria, insolente,
 sfacciata, impertinente
 or or prendo un bastone.
 Leonora
 Ma tagliata sarà la donazione.
 Drusilla
 Questo non sarà mai.
 Leonora
1035Dimani lo vedrai.
 Drusilla
 Ed io ti scannerò pria di domani.
 Leonora
 Alto vi dico, che ho ancor io le mani.
 Drusilla
 
    Petulante, sfacciatella.
 
 Leonora
 
 Assassina, menzognera.
 
 a due
 
1040Sì mi voglio vendicar.
 
 Belfiore
 
    Alto, alto, pazzarella.
 
 Drusilla
 
 Venga qua signor Belfiore.
 
 Leonora
 
 Signor padre, ascolti me.
 
 Drusilla
 
    Sposo amato.
 
 Leonora
 
                               Genitore.
 
 Belfiore
 
1045Cosa è stato, cosa c’è?
 
 Drusilla
 
    Quella vostra figliolina...
 
 Leonora
 
 Quella sposa modestina...
 
 Drusilla
 
 Vi schernisce.
 
 Leonora
 
                             Vi tradisce.
 
 a due
 
 Ve lo giuro in verità.
 
 Belfiore
 
1050Ahi, che sento! Che sarà?
 
    Dimmi tu, ma come è andata? (A Leonora)
 
 Drusilla
 
 Tutto tutto io vi dirò.
 
 Belfiore
 
    La mia figlia è innamorata? (A Drusilla)
 
 Leonora
 
 Tutto tutto io scoprirò.
 
 Belfiore
 
1055   Maledette, state zitte,
 nulla intendo e nulla so.
 
 Drusilla
 
    Voglio dirvi...
 
 Leonora
 
                               Dir volea...
 
 Belfiore
 
 Oh che imbroglio! Più non voglio
 con due pazze delirar.
 
 Drusilla
 
1060   Qua venite...
 
 Leonora
 
                              Qua sentite...
 
 Belfiore
 
 Siete pazze da ligar.
 
 a tre
 
    Che dispetto che ho nel petto!
 Mi potessi almen sfogar.
 
 Fine dell’atto secondo